Per i bimbi
‘sani ’il cibo buono è quello ‘bello, meglio se piccolo e colorato’ (di rosso).
I giovani anoressici prediligono invece cibi
‘morbidi e bianchi’ come mozzarelle, ricotta, formaggi e yogurt. Bocciato il
pane.
La pasta corta o il riso sono i cibi più graditi dai
bambini italiani perché si masticano con facilità. Il condimento preferito è il
pomodoro. Prediletti in generale i cibi tradizionali, soprattutto quando sono
preparati dai genitori. La dieta cambia colore e dalle tinte forti passa ai
colori pastello se a scegliere cosa mangiare sono invece i giovani anoressici.
E’ quanto emerso dalla seconda tavola rotonda “Il cibo e i nostri ragazzi: un
rapporto difficile” promossa nell’ambito del Convegno “Il concetto di
nutrizione dal 79 d.C. al 2015”, in
corso a Pompei, presso l’Auditorium degli Scavi. Un viaggio nella cultura
millenaria del cibo, con uno sguardo che dal presente si proietta verso il
futuro e verso l’Expo 2015.
L’evento si inserisce nel calendario degli appuntamenti del Forum Universale delle Culture ed è promosso da Adnkronos in collaborazione con regione Campania, Adi - Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica e SIPA – Società di Psicopatologia dell'Alimentazione con il patrocinio di Expo 2015 – Padiglione Italia.
“Le scelte in
cucina dei bimbi sono influenzate dal legame affettivo con i familiari e il
contesto in cui vivono. Secondo una ricerca durata quattro anni fra i genitori
e gli alunni, di età compresa tra 3 e 14 anni, condotta grazie a una rete di
500 pediatri, i bambini preferiscono i cibi tradizionali, soprattutto quando
sono preparati dalle mani di mamma e papà”, ha spiegato Italo Farnetani,
pediatra, giornalista e professore dell’Università di Milano Bicocca. “Inoltre,
piccolo è bello, meglio se colorato". Troviamo infatti che la pasta corta o il riso sono
le pietanze più gradite perché più facili da masticare. Ancora meglio se condite
con il pomodoro. Il rosso infatti è il colore più
amato dai bambini e il pomodoro tinge le pietanze in modo uniforme ma leggero,
in modo che si possano riconoscere gli alimenti sottostanti. In tutte le fasce
di età esaminate troviamo sempre al primo posto la pasta corta condita con
pomodoro, gradita nel 22,75% dei casi,
mentre ai posti successivi si piazzano vari cibi, ma le preferenze sono
molteplici. Per il colore, oltre al rosso, va bene anche il bianco, per esempio
quando si usa l'olio di oliva come
condimento, o il pesto, che anche in questo caso conferisce un colore simpatico
e uniforme.
Il ‘bianco la fa invece da padrone sulle tavole delle
giovani che soffrono di anoressia. “In proporzione le anoressiche consumano
più latticini rispetto alle persone che non presentano disordini alimentari.
Gli zuccheri sono presenti nella stessa proporzione, come affettati e pesce,
mentre i farinacei scarseggiano e il pane è assente”, ha spiegato Francesca Brambilla,
consulente del Centro per i disordini del comportamento alimentare
dell'Ospedale San Paolo di Milano, che ha condotto uno studio su oltre 100
soggetti. "Il pane, invece, resta sempre un tabù", ha aggiunto
l'esperta. “E' bene ricordare che, rispetto alle persone sane, quelle
anoressiche consumano quantità di cibo estremamente inferiori, in genere pari a
un terzo del totale. Noi volevamo comprendere quali alimenti fossero presenti
nella loro dieta più spesso e quali meno”. Ebbene, a sorpresa elementi
ritenuti ingrassanti, come gli zuccheri, figurano in percentuali paragonabili,
e lo stesso accade con affettati e pesce. "I latticini invece sono più
presenti, mentre i farinacei molto meno. In particolare – ha sottolineato
l'esperta - il pane è abolito, mentre questo non accade ad esempio con la
pasta, mangiata scondita o con pomodoro crudo", o rimessa dopo il pasto,
"come accade con i biscotti”.
Ma anoressia e bulimia si manifestano sempre più
precocemente e riguardano sempre più spesso non solo le ragazze ma anche i
‘maschietti’. Secondo un’indagine riportata sul quaderno della Salute dedicato
all'appropriatezza clinica, strutturale, e operativa nella prevenzione,
diagnosi e terapia dei disturbi dell'alimentazione - i casi di esordio precoce
di questi disturbi dell'alimentazione generalmente si manifestano nella fascia
d'età compresa tra i 15 e i 19 anni. Al contrario, altri disturbi alimentari,
come la sindrome da alimentazione incontrollata (il cosiddetto binge eating
disorder) sembrano non avere età, arrivando a colpire i bambini e persino gli
anziani, anche se raggiungono il picco in età adulta. “Le donne - ha
sottolineato Paolo Santonastaso, Presidente Società italiana di
Psicopatologia dell’Alimentazione e ordinario di psichiatria presso
l’Università degli studi di Padova dal quaderno - sono in generale le più
colpite, ma cresce il disagio anche tra gli uomini, che ormai rappresentano il
5-10% di tutti i casi di anoressia nervosa, il 10-15% di tutti i casi di
bulimia e ben il 30-40% dei casi di sindrome da alimentazione incontrollata”.
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