In occasione dell'Expo 2015 di Milano, è stata
presentata l’iniziativa “Mangia bene,
cresci bene”, rivolta ai minori delle scuole elementari e medie e ai loro
genitori. Il progetto è
promosso dal Moige - movimento
genitori, associazione accreditata presso il Ministero dell'Istruzione, realizzato con il patrocinio scientifico
di SIPPS - Società Italiana di
Pediatria Preventiva e Sociale e AMIOT -
Associazione Medica Italiana di Omotossicologia, in collaborazione con GUNA.
I DATI
Nella conferenza stampa di lancio della campagna “Mangia
bene, cresci bene”, tenutasi a Roma, è stata illustrata l’indagine “L’obesità infantile: un
problema rilevante e di sanità pubblica” (2015), a cura dell’Osservatorio del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
dell’università “Milano Bicocca”, che raccoglie le principali ricerche
nazionali ed internazionali in materia di alimentazione. Stando ai dati
l’Italia è uno dei Paesi europei più colpiti dal fenomeno dell’obesità
infantile: nel nostro paese la prevalenza
di sovrappeso in età pediatrica supera
di circa 3 punti percentuali la media
Europea, con un tasso di crescita/annua dello 0,5-1%, pari a quello degli
Stati Uniti.
Le
indicazioni emerse dalla prima rilevazione del WHO COSI Program
evidenziano che i bambini italiani più soggetti a disturbi alimentari hanno tra
gli 8 e 9 anni: a quest’età, 1 bambino su 4 è obeso e 1 su 2 sovrappeso; tra le
bambine le percentuali scendono rispettivamente al 16% e al 41%.
Diverse
ricerche, riferite al contesto italiano, mostrano che, estendendo il campione tra i 6 e gli 11 anni, è sovrappeso 1
bambino su 4 (23,1%) mentre 1 su 10 (9,8%) è addirittura obeso. In ambito
continentale obesità e sovrappeso prevalgono tra i minori dei paesi
mediterranei (con percentuali che oscillano tra il 20 e il 36%), piuttosto che
in quelli del nord Europa (tra il 10 e il 20%). Anche in Italia il fenomeno
ricalca le stesse differenze geografiche, con percentuali che vanno dall’8,2% al Nord, al 9,3% del Centro fino al
15,2% del Sud. La regione più colpita dal fenomeno è la Campania, dove 1 bambino di terza
elementare su 2 è obeso o in sovrappeso; seguono Puglia,Molise Abruzzo e
Basilicata, che evidenziano percentuali superiori al 40%. Gli adolescenti
italiani in sovrappeso tendono a diminuire con l’aumentare dell’età,
confermando la maggiore esposizione delle generazioni più giovani: a 11 anni ne
soffre 1 ragazzo su 3 e 1 ragazza su 4; un dato che, raffrontato alle
rilevazioni sui quindicenni, decresce, per ambo i sessi, di circa 10 punti
percentuali.
I fattori
che determinano l’obesità, oltre a quelli di natura genetica, sono
principalmente legati al contesto socio-economico, familiare e agli stili di
vita. Diverse indagini concordano nell’attribuire maggiore predisposizione a
diventare obesi a soggetti che vivono in condizioni “disagiate”. Il dato più
preoccupante riguarda però l’impatto dei genitori sull’alimentazione dei
minori. Solo il 44,7% di loro conosce le
regole della sana alimentazione (Censi). I dati dell’indagine “OKkio
alla Salute” confermano una disinformazione diffusa da parte degli
adulti in materia di dieta alimentare. Il 37%
delle madri di figli in sovrappeso non ritiene “eccessiva” la quantità di cibo
che i mangiano i bambini, mentre solo il 29%
di esse afferma il contrario. Inoltre solo 4 mamme su 10 reputano insufficiente
l’attività motoria svolta dal figlio. Sul versante delle abitudini alimentari è
altrettanto importante la percentuale di coloro che adottano comportamenti
scorretti: 1 bambino su 10 salta la
prima colazione, mentre 3 su 10 la fanno in maniera sbilanciata (troppi
carboidrati o proteine); 2 bambini su 3 fanno una merenda abbondante a metà
mattina. I genitori dichiarano che 4
bambini su 10 consumano quotidianamente bevande zuccherate e/o gassate e il
22% non mangia tutti i giorni frutta e
verdura. Dall’indagine Zoom8 emerge inoltre che 1 intervistato su 2 non mangia “mai o quasi
mai” legumi e solo 1 su 5 lo fa 2-3 volte a settimana, come raccomandato. 1
su 7 si alimenta con insaccati una o più volte al giorno. Il consumo
giornaliero di cibi ipercalorici è un fenomeno largamente diffuso: 1 bambino su 3 mangia quotidianamente snack
e 1 su 4 consuma bibite zuccherate.
In alcune circostanze anche più volte al giorno (nel 3,5% dei casi per i primi,
17% per le seconde).
Anche uno
stile di vita sedentario concorre all’obesità in età pediatrica, poiché
strettamente correlato al consumo di questi cibi. 1 bambino su 6 dichiara di
non aver fatto attività fisica nel giorno precedente all’indagine, o di fare
sport un’ora alla settimana; 4 su 10
confessano di avere la tv in camera; 1 su 3 di restare incollato al televisore
o ai videogames per più di 2 ore al giorno, mentre solo 1 su 4 dichiara di
andare a scuola a piedi o in bicicletta.
LE DICHIARAZIONI
"La
sana alimentazione è un aspetto centrale nell’educazione dei nostri figli.
Contenere il consumo di snack, promuovere corretti stili di vita e sport
all’aria aperta, adottare una dieta varia ed equilibrata sono alcune accortezze
per combattere l’obesità ed evitare rischi per la salute dei nostri
ragazzi". Così Maria Rita Munizzi,
presidente nazionale Moige - movimento genitori.
“Il nostro impegno spazia
dalla corretta alimentazione del bambino nei primi 3 anni di vita al
divezzamento e prevenzione dei rischi; dalla formazione delle famiglie,
sull’opportunità di una dieta appropriata, al coinvolgimento degli adolescenti,
con l’obiettivo di prepararli a gestire autonomamente il proprio stile
alimentare”. Le parole di Giuseppe
Di Mauro, presidente SIPPS – Società Italiana di Pediatria Preventiva e
Sociale
“AMIOT ha
aderito e promuove con vigore l’iniziativa “Mangia bene, cresci bene” e non
poteva essere altrimenti: l’omotossicologia ha tra i suoi campi applicativi di
elezione la medicina preventiva. Agire sui più piccoli attraverso la prima
medicina, il cibo, è il passaggio fondamentale per la salute delle future
generazioni”. Il commento di Cesare
Santi, presidente AMIOT -
Associazione Medica Italiana di Omotossicologia.
“È una
grande soddisfazione contribuire a questo progetto educativo, che vede la luce
in un momento quanto mai opportuno e forse cruciale per il benessere delle
future generazioni. Tanto più che lo scopo dell'iniziativa è perfettamente in
linea con gli obiettivi fondanti di GUNA: diffondere il concetto di salute
basato su stili di vita corretti e sulla prevenzione attraverso terapie naturali.”
ha dichiarato Alessandro Pizzoccaro,
presidente GUNA S.p.a.
LA CAMPAGNA
Tra
febbraio e maggio, “Mangia bene, cresci bene” attraverserà tutta Italia. Prenderanno parte al progetto 379 scuole, suddivise tra medie ed elementari, per un totale di
circa 40.000 studenti e 75.000 genitori coinvolti. In ciascun
istituto, i docenti e i medici di AMIOT terranno degli incontri formativi sulla
sana alimentazione e distribuiranno un kit didattico a ragazzi e genitori. Agli
studenti è inoltre riservato un concorso a premi: le illustrazioni più
significative saranno affisse nelle farmacie e gli studi medici aderenti e
daranno vita ad un calendario info-educativo dell’iniziativa distribuito nelle
scuole che hanno partecipato all’iniziativa.
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