Era da un pò che volevamo parlarne, ma tra impegni vari abbiamo sempre rinviato.
Il dott. Costantino Mazzanobile, che abbiamo intervistato per voi io mese scorso, ci ha consegnato questa importante testimonianza da parte della comunità scientifica sui benefici dell'aloe arborescens come rimedio per il cancro.
Il brevetto è del 1 giugno 2000 a nome dell’Università di Padova, consacrato con la pubblicazione di un articolo, su Cancer Research. Alle spalle tre anni di lavoro, davanti altrettanto tempo e altrettanta fatica.
Nota anche come pianta miracolosa o dell’immortalità, l’aloe è finita all’attenzione di un gruppo scientifico coordinato dal direttore dell’Istituto di Microbiologia, il Professore Giorgio Palù e di cui fanno parte anche il Professore Modesto Carli, noto oncologo pediatra ela Dottoressa Teresa
Pecere specializzata in Scienze Naturali e ricercatore in Biologia Molecolare.
Il gruppo comincia a lavorare, e il suo “PROVIAMO” ha le basi in quel che dice la medicina popolare: il
fatto che una pianta Aloe arborescens,
Aloe vera curi i tumori. Nella pianta i ricercatori trovano una molecola. E’
piatta, ha tre anelli, i ricercatori sanno che in natura ogni molecola ha un
ricettore, insomma serve a qualcosa.
Il brevetto è del 1 giugno 2000 a nome dell’Università di Padova, consacrato con la pubblicazione di un articolo, su Cancer Research. Alle spalle tre anni di lavoro, davanti altrettanto tempo e altrettanta fatica.
Nota anche come pianta miracolosa o dell’immortalità, l’aloe è finita all’attenzione di un gruppo scientifico coordinato dal direttore dell’Istituto di Microbiologia, il Professore Giorgio Palù e di cui fanno parte anche il Professore Modesto Carli, noto oncologo pediatra e
Visto che la medicina popolare dice che la pianta cura i tumori, i ricercatori si armano di microscopi, provette e topi nudi (privati del sistema immunitario) e cominciano a studiare.
Scelgono su quali tumori provare.
Ai
topi vengono inserite cellule di neoblastoma o di altri tumori della stessa
famiglia. Le si lascia replicare, poi si inocula la molecola di aloe: il
risultato è sorprendente, la molecola della pianta miracolosa non tocca niente
e nessuno intorno, ma disintegra la cellula tumorale: vuole dire che non è
tossica se non
per il peggiore nemico, il cancro.
La seconda fase è in vitro: le cellule da sottoporre all’attacco della molecola vengono prelevate direttamente dal paziente. E anche qui, non c’e’ via di scampo, il Professore Palu spiega: che la molecola vegetale si incunea nella cellula tumorale, ignorando tutte le altre è la distrugge in tempi rapidissimi: negli esperimenti, cicli di cinque giorni hanno dato esiti pressoché
definitivi.
Tutte le altre cellule vengono risparmiate dalla molecola.
L’oncologo
Carli è ottimista prevede meno di cinque anni per avere il farmaco sperimentato
in corsia: ritiene possibile un uso importante della molecola, vista
l’assenza di tossicità, contro le
recidive, e un utilizzo anche nella cosiddetta pulizia del midollo prima dei
trapianti in caso di leucemie. L’aloe gioca un ruolo chiave su molti livelli
diversi nell’aumentare le difese immunitarie. Come le attività biologiche
dell’acemannano derivato dall’aloe sono state chiarite, è stato dimostrato che
ha un potere straordinario a normalizzare tutti questi processi dannosi e
perciò contribuisce in modo determinante, all’accrescimento delle funzioni del
sistema immunitario.
A
livello intestinale l’acemannano, funziona come un efficace agente
antinfiammatorio che neutralizza molti degli enzimi responsabili del
danneggiamento della parete della mucosa. L’acemannano ha proprietà dirette che
uccidono virus,batteri e funghi che possono aiutare a controllare la crescita eccessiva
di candida così che la normale flora batterica gastrointestinale può essere
ripristinata. Il mucopolisaccaride acemannano stimola anche la mobilità
intestinale, aiutando a muovere proteine allergeniche dall’intestino tenue e
nel colon: tutti questi processi aiutano a normalizzare la struttura e funzione
della parete gastrointestinale e perciò fermano il ciclo vizioso del
danneggiamento del sistema immunitario.
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