Mangiare cibi genuini e naturali è un'ottima abitudine alimentare ma, se il mangiare bio diventasse un'ossessione?
Ultimamente sul panorama delle alterazioni del comportamento alimentare è comparso un nuovo disturbo dietetico che porta i soggetti coinvolti alla ricerca ossessiva di cibi genuini e naturali, poichè ritengono che sia necessario mangiare soltanto bio.
Ultimamente sul panorama delle alterazioni del comportamento alimentare è comparso un nuovo disturbo dietetico che porta i soggetti coinvolti alla ricerca ossessiva di cibi genuini e naturali, poichè ritengono che sia necessario mangiare soltanto bio.
Esistono nel panorama clinico delle forme subcliniche
dei DCA (Disturbi Alimentari Non Altrimenti Specificati, NAS) caratterizzati da pensieri e comportamenti
per certi versi sovrapponibili o identici alle forme classiche di Anoressia o
Bulimia, ma non rispondono a tutti i criteri diagnostici.
Manca spesso la consapevolezza del disturbo perché non
rientrano nelle forme classiche conosciute e
chi ne soffre non riesce a dare un nome riconosciuto alla propria
problematica.
La nuova malattia, caratterizzatta dall'ossessione per gli alimenti bio, a cui è stato dato il nome di ortoressia nervosa, si è sviluppata inizialmente in America in seguito alla diffusione
del cibo transgenico, ma poi si è diffusa anche in Europa trainata dalla
psicosi da mucca pazza.
La sua comparsa è dunque recentissima ed interessa
in particolar modo le fasce più abbienti della popolazione.
La
parola utilizzata per denominarla è ortoressia
nervosa (dal greco
“orthos” che significa giusto, corretto; e “orexis”, che significa appetito).
E’ ormai certezza condivisa che mangiare sano fa bene ma quando la ricerca di
cibi puri, organici e totalmente genuini diventa un’ossessione, non si tratta
più di una questione connessa all’igiene e alla salute, ma di una vera e
propria patologia.
La corsa al naturale comincia ad avere un impatto
negativo nella vita di tutti i giorni e
si preferisce rinunciare all’alimentazione piuttosto
che consumare “cibi impuri o contaminati”.
Quasi
sempre l’ortoressico inizia aderendo a un filosofia alimentare e
progressivamente diventa talmente fanatico di quel regime da cominciare a
sviluppare personali regole alimentari sempre più specifiche, impiegando un
tempo sempre più lungo nella pianificazione dei pasti .Tende a portare con sè
un “kit di sopravvivenza” con i propri cibi,
perchè non può mangiare piatti
preparati da altri per timore di ingerire alimenti contaminati.
Appare
pertanto abbastanza comprensibile il dilagante diffondersi di un rapporto
sempre più nevrotico con ciò che si mangia e quanto tutto ciò abbia un
pericoloso impatto sulla salute.
Di seguito
sarà possibile effettuare un semplice test per conoscere le qualità della ricerca del
proprio benessere alimentare.
Lo strumento è composto da 15 item a
scelta multipla a cui bisogna rispondere con sempre, spesso, mai, a volte.
“Sempre” equivale a punteggio 4
“Spesso” equivale a punteggio 3
“Mai” equivale a punteggio 2
“A volte” equivale a punteggio 1
“Sempre” equivale a punteggio 4
“Spesso” equivale a punteggio 3
“Mai” equivale a punteggio 2
“A volte” equivale a punteggio 1
1. Quando
mangi presti attenzione alle calorie del cibo?
2. Quando vai al supermercato ti senti confuso?
3. Negli ultimi tre mesi il cibo ti ha preoccupato?
4. Le scelte del cibo sono condizionate dalla tua paura circa lo stato di salute?
5. Quando scegli il cibo, il gusto è più importante della qualità?
6. Sei disposto a spendere di più per avere un cibo salutare?
7. Il pensiero del cibo ti preoccupa per più di 3 ore al giorno?
8. Ti neghi qualche trasgressione alimentare?
9. Gli stati affettivi incidono sul tuo comportamento alimentare?
10. Mangiare solo cibo salutare accresce la tua autostima?
11. Mangiare solo cibo salutare cambia il tuo stile di vita (ad esempio riduce la frequenza delle cene al ristorante con amici)?
12. Pensi che mangiare cibo salutare migliori il tuo aspetto?
13. Ti senti colpevole quando trasgredisci?
14. Pensi che in un supermercato ci sono anche cibi non salutari?
15. Sei solo quando mangi?
2. Quando vai al supermercato ti senti confuso?
3. Negli ultimi tre mesi il cibo ti ha preoccupato?
4. Le scelte del cibo sono condizionate dalla tua paura circa lo stato di salute?
5. Quando scegli il cibo, il gusto è più importante della qualità?
6. Sei disposto a spendere di più per avere un cibo salutare?
7. Il pensiero del cibo ti preoccupa per più di 3 ore al giorno?
8. Ti neghi qualche trasgressione alimentare?
9. Gli stati affettivi incidono sul tuo comportamento alimentare?
10. Mangiare solo cibo salutare accresce la tua autostima?
11. Mangiare solo cibo salutare cambia il tuo stile di vita (ad esempio riduce la frequenza delle cene al ristorante con amici)?
12. Pensi che mangiare cibo salutare migliori il tuo aspetto?
13. Ti senti colpevole quando trasgredisci?
14. Pensi che in un supermercato ci sono anche cibi non salutari?
15. Sei solo quando mangi?
Un punteggio
complessivo di 40 o più segnala ortoressia.
Il problema è tanto più grave
quanto più il punteggio si approssima a 60.
Un punteggio inferiore a 40 ottenuto con una prevalenza di “mai” indica la possibile presenza del problema opposto, ossia una disattenzione eccessiva e potenzialmente pericolosa per la propria alimentazione.
Un punteggio inferiore a 40 ottenuto con una prevalenza di “mai” indica la possibile presenza del problema opposto, ossia una disattenzione eccessiva e potenzialmente pericolosa per la propria alimentazione.
Dott.ssa
Raffaella Orlando
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