La
bulimia nervosa (dal greco boùlimos,
fame da bue) è un disturbo alimentare caratterizzato da un irrefrenabile
bisogno di ingurgitare frettolosamente grandi quantità di cibo (abbuffate).
Durante
tali episodi il soggetto sperimenta la sensazione irrazionale di perdita del
controllo, di non riuscire quindi a fermarsi e resistere al desiderio di
mangiare.
Si
tende a prediligere dolci, cibi ipercalorici e con una consistenza che ne
faciliti l’ingestione in breve tempo.
La
crisi bulimica è normalmente seguita da sensi di colpa, frustrazione ed agitazione che conducono a comportamenti compensatori, al fine di
prevenire l’ aumento ponderale.
In
base alle condotte compensatorie utilizzate, è possibile distinguere la bulimia
nervosa in due sottotipi:
1.
bulimia nervosa con condotte di eliminazione;
2.
bulimia nervosa senza condotte di eliminazione.
Nel
primo caso, il comportamento
compensatorio più frequente è il vomito
autoindotto, per ridurre il senso di nausea che segue l'abbuffata e
contrastare l’incremento del peso.
L’erosione
dello smalto dei denti (dovuto all’acido del vomito) e l’abrasione del dorso
delle mani (causato dalla ripetuta introduzione delle dita nella gola) sono
indicatori comuni di tale tendenza .
Metodologie
compensatorie si concretizzano anche nell’uso smodato di lassativi, diuretici
ed enteroclismi.
Nella
bulimia nervosa senza condotte di eliminazione, il soggetto attua un totale
digiuno nei giorni che seguono l'abbuffata e si dedica alla pratica eccessiva
di esercizi fisici.
L'età di insorgenza è generalmente quella adolescenziale e colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile.
Generalmente
la bulimia inizia con una dieta ferrea ed in seguito viene percepita come una
magica risoluzione per il controllo del peso, che si consolida nel tempo fino a
uscire completamente dal controllo del soggetto.
Tuttavia
il frequente ricorso a condotte di eliminazione può produrre alterazioni
dell'equilibrio elettrolitico e dei fluidi, tra cui i più frequenti sono: ipopotassiemia, iponatriemia, ipocloremia.
La
perdita di succo gastrico acido attraverso il vomito può produrre alcalosi
metabolica (aumento del bicarbonato sierico), mentre l'abuso di lassativi per
indurre diarrea può provocare acidosi metabolica.
Alcuni
individui con Bulimia Nervosa presentano una lieve elevazione dell'amilasi nel siero,
probabilmente legata all'incremento dell'isoenzima salivare.
La
caratteristica principale della bulimia
nervosa dunque è racchiusa in un circolo
autoperpetuante di preoccupazione per il peso e le forme corporee ->
dieta ferrea -> abbuffate -> vomito autoindotto.
Le
cause di questo disturbo del comportamento alimentare sono molteplici e sarebbe
semplicistico ridurla ad una banale questione estetica.
Il
soggetto bulimico a differenza della persona che soffre di anoressia nervosa, è
normopeso o in lieve sovrappeso e si muove nella quotidiana indifferenza.
La
bulimia origina dalla psiche e su di essa ha importanti ripercussioni, pertanto, “come disturbo della psiche” va affrontata, senza generare pericolosi ritardi
nella cura, rivolgendosi senza timore ad uno specialista, esperto in disturbi
del comportamento alimentare, che può effettuare una diagnosi, ed iniziare
un’opportuna terapia.
Dr.ssa
Raffaella Orlando (psicologa)
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