Siamo tutti ancora scioccati
dalla misura restrittiva che ha visto sottratti ed affidati agli
assistenti sociali i 3 figli obesi ad una famiglia scozzese, dopo tre anni
di tentativi e terapie che avevano dimostrato che il problema nasceva proprio
in famiglia.
Cosa accadrebbe se una tale legge
fosse applicata in Italia? quante famiglie ne sarebbero interessate?
L'obesità infantile è in
preoccupante aumento in tutto il mondo, negli ultimi 20 anni il numero di
bambini obesi si è duplicato, in particolare nei paesi occidentali e l'Italia
non fa eccezione.
Da un’indagine promossa dal
Ministero della Salute nel 2010, emerge che nel nostro paese sono
oltre un milione i bambini in sovrappeso e 400 mila gli obesi, rispettivamente
il 22,9% e l’11,1% di tutti i bimbi tra gli 8 e i 9 anni.
Sono proprio le regioni del sud
quelle maggiormente coinvolte e statisticamente pare che Napoli detenga anche
questo triste primato dove si arriva a punte di sovrappeso e obesità del
48%.
Lavorando in questa città da
molti anni, il trattamento dei bambini
obesi è diventato sempre più frequente nel mio studio, ma quello che in
particolare ho notato è che l'età dei bambini che necessitano di una dieta
dimagrante diminuisce sempre di più.
Il problema, però, ritengo non venga
ancora adeguatamente riconosciuto dai genitori che tendono a non ammetterlo o
sottovalutarlo.
Comunemente dare una dieta ad un
bambino genera molta reticenza.
In generale, ci si preoccupa
molto quando un figlio non mangia, mentre invece viene ancora erroneamente percepito
il sovrappeso ed il grande appetito come uno stato di buona salute.
Percezione errata perchè
l'obesità infantile aumenta il rischio di importanti patologie croniche
come le malattie ischemiche del cuore, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il
diabete tipo 2, le osteoartriti e alcuni tipi di cancro (corpo dell’utero,
colon e mammella), giusto per citarne alcune.
Un bambino obeso ha inoltre
un'alta percentuale di possibilità di diventare un adulto obeso.
Sottovalutare il problema può
essere quindi molto pericoloso, per questo quando si sono rivolti a me qualche
mese fa genitori con figli di 4 anni obesi non me la sono sentita di dare solo
qualche consiglio e rassicurarli che nello sviluppo avrebbero recuperato il
peso, ma ho preso in cura i giovanissimi pazienti.
Di certo a quest'età il bambino
non può essere consapevole di cosa significa fare una dieta dimagrante, in
verità nemmeno consapevole di cosa mangia in generale, come non lo è di tante
altre cose, pertanto il mio approccio è stato quello di informare genitori e
nonni su come va nutrito il bambino e sul perché alcuni comportamenti alimentari sono errati.
Molto spesso nei genitori, oltre
alla voglia di coccolare i piccoli, interviene la paura di non dargli abbastanza
per la loro crescita. Avere un programma da seguire ha dato loro maggiore
sicurezza e tranquillità nell'imporre nuove regole, regole che già esistono per
i ragazzi e che in generale fanno bene alla loro crescita non solo fisica ma
anche caratteriale.
Il mio consiglio è stato anche di
non stressare i piccoli con il concetto di dieta, perchè quella che gli si
propone non è una vera dieta dimagrante, ma in realtà una sana alimentazione,
quella che avrebbero già dovuto seguire da sempre.
Dalle analisi statistiche emerge che le cause sono quasi
sempre attribuibili a comportamenti alimentari sbagliati.
Per
esempio, il 9% dei bambini salta la prima colazione e il 30% fa una colazione
sbilanciata in termini di carboidrati e proteine; il 68% fa una merenda di metà
mattina troppo abbondante; 1 bambino su 4 non mangia quotidianamente frutta e
verdura, pari al 23%, mentre il 48% consuma ogni giorno bevande zuccherate e
gassate.
Un bambino può diventare obeso non solo perché mangia
troppo, ma anche perché mangia male, preferendo cibi molto calorici, ricchi di
zuccheri e grassi, associati a bevande dolci.
Abitudini quali 4 merendine o 2 litri di coca cola al giorno, colazione con cornetto e cappuccino al bar, piatti di pasta asciutta da 150 g, un conto aperto illimitato in rosticceria, che ho trovato in alcune famiglie di miei pazienti, non sono compatibili con un buono stato di salute ed una sana crescita, pertanto modificarle non significa reprimere lo spirito fanciullesco dei ragazzi nè avviarli all'anoressia, ma semplicemente educarli.
Cedere ad irragionevoli capricci come in ogni sfera del
comportamento umano può portare tanti problemi ed infelicità, come nel triste
caso di un piccolo di 10 anni che ho seguito qualche anno fa dove, purtroppo,
per la mancata severità dei genitori si è arrivato al distaccamento della testa
del femore dall'anca causato dall'eccesso di adipe ed al conseguente intervento
chirurgico.
Cari genitori quindi se il vostro figlio presenta una
circonferenza addominale in aumento, in generale se si vede "la pancia
sporgente", se il vostro pediatra o il professore di educazione fisica o
l'allenatore sportivo vi dicono che i ragazzi devono perdere peso, non esitate
a rivolgervi ad un dietista-nutrizionista esperto che può aiutarvi a trovare il
giusto equilibrio con un'alimentazione sana, che permetta di recuperare il
peso, che non faccia soffrire i morsi della fame e che conceda anche qualche
liberta con alimenti comunemente definiti "sfizi".
Sono convinto che ogni bambino meriti l'opportunità di
essere educato ad una sana alimentazione.
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Dott. Davide Bianchini.
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